Ormai in azienda i processi di apprendimento sono cambiati radicalmente, privilegiando strumenti digitali interattivi disponibili su vari device.
La knowledge economy, l’economia della conoscenza, è un’espressione coniata da Peter Drucker con la quale si fa riferimento all’utilizzo delle informazioni per generare valore.
In questa economia ogni forma di divulgazione ha la sua importanza.
Si pone particolare attenzione alla natura, creazione, diffusione, trasformazione, trasferimento e utilizzo del sapere in ogni sua forma.
Il crescente accesso alle tecnologie digitali sta trasformando radicalmente le economie mondiali, anche quelle in via di sviluppo.
Le aziende attualmente utilizzano la lettura dei dati per cercare ricchezza.
L’informazione è la nuova fonte di prosperità, in primis per la società e successivamente anche per le aziende.
Le prospettive della knowledge economy
Il termine descrive il passaggio dalle economie tradizionali a quelle basate sull’informazione, dove la produzione e la conoscenza sono fondamentali.
In questo modo datori di lavoro e dipendenti possono utilizzare le informazioni per migliorare l’ambiente di lavoro.
Le organizzazioni dove la cultura della digitalizzazione è più consolidata, stanno procedendo più speditamente di quelle in cui il percorso è instabile e ancora incerto.
Il digital learning è la metodologia più rilevante ed efficace rispetto ai sistemi di formazione tradizionali, perché è maturata la consapevolezza di non poter più aspettare il manifestarsi di nuove esigenze, ma di essere obbligati ad anticiparle, operando in modo proattivo.
Le imprese? Devono agire tempestivamente
Quanto alle aziende, la knowledge economy suggerisce – meglio, impone – un’azione tempestiva.
Non solo devono aggiornare i propri modelli di business, ma anche quelli formativi.
E la formazione digitale non è mai secondaria. È un fattore chiave perchè, oggi come non mai, è necessario fidelizzare e motivare le risorse, operare il re-skilling del personale e preparare i team dell’organizzazione alle nuove sfide del mercato.
Per trasformare una tendenza che sembra modaiola in un meccanismo fisso e permanente dell’azienda, bisogna rendere gli utenti parte attiva del processo formativo.
Pensare a un processo continuo e creativo per la definizione di modelli didattici che includono storytelling, gamification, approccio immersivo, permettono di utilizzare le innovazioni tecnologiche per rendere il tutto più coinvolgente ed efficace.
Andrea Grossi,
Direttore Commerciale e Innovation Manager di Beatreex