Un po’ di tempo fa abbiamo parlato di metodologia Agile per accelerare lo sviluppo delle aziende.
In virtù delle ultime novità emerse anche con la norma ISO 56000, non c’è da stupirsi che le aziende siano decisamente più orientate a trasformarsi digitalmente.
Sono infatti sempre di più le imprese contraddistinte da un approccio agile, contribuito anche dall’attuale panorama competitivo.
La competitività è un aspetto su cui non si può trascendere, e di cui nessuna azienda può non occuparsi.
Molti modelli sono superati, i contesti di business sono in continua evoluzione e la disruption arriva da più fronti.
Bisogna, quindi, essere capaci di governare il cambiamento per assicurarsi la sopravvivenza dell’organismo-azienda.
La Business Agility è la risposta, vediamo insieme perché.
Dalla nascita del metodo Agile alla Business Agility
Vent’anni fa si parlava di metodologia Agile nell’ambito di sviluppo software.
Questi modelli, già all’epoca troppo complicati e rigidi, hanno subìto un cambiamento in cui il tassello fondamentale è l’individuo come fulcro centrale del processo di sviluppo, che si tratti dell’utente o dello sviluppatore stesso.
Intercettare i bisogni dell’uno o dell’altro diventa importante per creare processi in grado di tradurre correttamente questi bisogni e codificarli in work flow perfettamente autonomi.
Su questa base si sviluppa la Business Agility, che assicura alle aziende la capacità di adattarsi rapidamente e in modo abbastanza semplice all’evoluzione del contesto.
Le aziende ormai devono essere in grado di cambiare la loro fisionomia e struttura interna, e devono anche saperlo fare velocemente.
Questo richiede una capacità di ripensare le proprie strategie e trasformare le sfide in nuove opportunità di crescita.
Saper reagire bene al cambiamento
Con la Business Agility lo sviluppo dei prodotti è pura innovazione.
Logiche organizzative vecchio stampo non solo non sono più efficaci, ma ricoprono nuova veste in altrettanti ambiti, inediti e più funzionali.
Anche i gruppi di lavoro subiscono cambiamenti qualitativi enormi: i team sono più eterogenei, composti da professionisti con soft e hard skill più trasversali.
Nasce un ecosistema di business in cui a ogni bisogno c’è una persona che può soddisfarlo grazie alla capacità di possedere istanze e competenze diverse, decisamente più ampie.
La comunicazione, in questo processo, diventa più efficace.
Un approccio, quello Agile, che consente alle realtà imprenditoriali di essere più resilienti, performanti e meno esposte ai cambiamenti drastici come quelli innescati dal Covid-19.
(Fonte: Digital4)
Andrea Grossi,
Direttore Commerciale & Innovation Manager di Beatreex