Hai mai sentito parlare di Digital Health? Tra i numerosi interventi previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ci sono ingenti finanziamenti destinati al settore della sanità.
Lo scopo è quello di rendere più accessibile la sanità a tutti, in vista di una normalità che la pandemia pare abbia cancellato.
L’intervento previsto dal PNRR indirizza 8,63 miliardi di euro all’innovazione e alla ricerca mirata alla digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale, mentre altri 7 miliardi dovrebbero essere destinati alla creazione di strutture intermedie, alla telemedicina e alla costruzione di reti di prossimità.
Digital Health, alla scoperta del suo significato
Non c’è un significato unico del termine Digital Health, possiamo sicuramente dire cosa NON è la Digital Health.
Non è qualcosa di cui non occuparsi adesso, ad esempio, e non è un aspetto che deve passare in secondo piano rispetto all’emergenza sanitaria che stiamo ancora vivendo.
Piuttosto, la Digital Health è un’opportunità, e lo è senza ombra di dubbio.
Le due parole fanno riferimento a un vasto panorama di tecnologie che possono essere impiegate per curare i pazienti e per raccogliere e processare informazioni rilevanti sulle loro condizioni di salute.
Quali sono i dispositivi che fanno parte di queste tecnologie? Cartelle cliniche elettroniche, consulti via smartphone e conseguenti terapie, ricette elettroniche, ospedali liberi da enormi faldoni di carte e cartelle di ogni tipo.
Con la Digital Health si apre la possibilità di dare all’individuo una diagnosi e un’assistenza più mirate e sicuramente più adeguate alle sue necessità.
Una grande sfida
La “salute tecnologica” è un tema che interessa non solo i pazienti, ma anche e naturalmente, medici e operatori sanitari.
Saranno pronti ad affrontare le sfide che richiede la digital transformation?
Medici e operatori del settore devono essere i primi a capire le opportunità che la Digital Health offre, in un’ottica di cura e assistenza più tech e più mirata.
Tra le sfide da affrontare ci sarà anche la fruibilità di tali tecnologie, che sarà inevitabilmente condizionata dall’usabilità di tecnologie già conosciute.
Ormai non è un mistero come fare acquisti online, lavorare da remoto o svolgere altre attività. La sanità digitale dovrà essere all’altezza di queste tecnologie usate quotidianamente, e facilitare la vita del paziente piuttosto che complicarla.
Efficacia e immediato utilizzo saranno gli snodi della sanità del futuro, una grande opportunità che andrebbe studiata nel dettaglio, per non creare fenomeni di straniamento ed emarginazione.
Andrea Grossi,
Direttore Commerciale & Innovation Manager di Beatreex