La pandemia ha portato molto dolore, soprattutto in Europa, e questo è bene dirlo sin da subito.
E se diventasse un’opportunità per l’Europa?
Ha tuttavia portato una voglia di immaginare il proprio futuro e di dargli la forma che vogliamo in maniera molto più forte.
In questa fase collettiva di sofferenza, il desiderio di ricominciare a vivere e a decidere del nostro destino è diventato senza dubbio più incisivo.
C’è da dire che uscivamo da un periodo non proprio florido. Un’economia mondiale stagnante, grandi tensioni tra Paesi leader (Stati Uniti e Cina) e l’Europa indebolita e sbiadita.
Uno scenario non dei più rosei, in cui i tempi felici sembravano lontani e impossibili da replicare.
Come sono cambiate le nostre prospettive
La pandemia può diventare un’opportunità per l’Europa perché ha reso ancor più evidente quanto il sistema economico e il sistema sociale siano intrecciati.
L’uno sostiene l’altro e ogni decisione politica impatta sulla società, in maniera determinante e delicata.
Lo abbiamo visto con la serie di “aperture” “chiusure” che hanno innescato non poco malcontento e sono state la prova più dura ed emblematica da affrontare.
In più, ha messo in luce anche la capacità, ma soprattutto la necessità, di guardare al futuro da parte dell’Europa e il Recovery Fund è un segnale importante per ragionare in termini di collettività e bene comune.
Naturalmente, solo una strategia aggregante consente di trasformare l’Europa in un gigante politico, oltre che economico, e di permettergli di superare difficoltà come quelle della crisi post pandemia.
La pandemia come opportunità per l’Europa ma anche per le organizzazioni
Se l’Europa a seguito della pandemia ha cambiato prospettiva, anche le aziende devono farlo.
È necessario spostare il focus del business da un approccio con al centro il cliente a un approccio con al centro l’uomo e l’umanità.
Mettere al centro della propria strategia un grande impatto sociale e ambientale genera un effetto virtuoso.
La trasformazione digitale è molto d’aiuto in questo e come leader aziendali dobbiamo essere capaci di immaginare in grande, oltre i confini.
Il profitto, in questo nuovo ragionamento, è un risultato non un fine.
Il momento che stiamo vivendo è di sviluppo esponenziale: la velocità di cambiamento delle tecnologie, come l’Artificial Intelligence, sta accelerando tantissimo e le tecnologie sono un vettore di cambiamento radicale.
Bisogna quindi intrecciare l’etica con la tecnologia e il progresso.
Sono due realtà apparentemente lontane, ma molto più complementari di quanto si pensi.
Andrea Grossi,
Direttore Commerciale e Innovation Manager di Beatreex