Con la Legge di Bilancio del 2019 erano state confermate agevolazioni previste per l’Industria 4.0.
Tra queste misure c’era l’iperammortamento che prevedeva infatti la possibilità di ammortizzare il costo di beni materiali e immateriali (ovvero software) funzionali per accelerare il processo di trasformazione digitale del paese.
Per il 2020 questa misura non è stata prorogata, ed è stata sostituita dal credito di imposta.
L’iperammortamento era un’interessante agevolazione nel ramo dell’Industria 4.0, perché favoriva la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese di tutta Italia.
Cosa cambia con il Credito di imposta 2020
Per le imprese che operano nei settori di meccatronica, robotica, big data, sicurezza informatica, nanotecnologie e così via sono previste importanti novità.
Il credito di imposta sostituisce l’iperammortamento e il super ammortamento, così come previsto da un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato su richiesta del Mise.
Con il credito di imposta si modificano le percentuali, le quali si basano sulla tipologia di investimenti.
Di conseguenza la nuova misura prevede:
- 40 o 20% del costo, a seconda dell’importo dell’investimento, relativi a investimenti che ricadono nella sfera dell’Industria 4.0
- 15% del costo per gli investimenti in servizi e software digitali
- 6% per gli investimenti in beni diversi dai precedenti
Le percentuali per l’Industria 4.0
Il credito di imposta per gli investimenti effettuati nel settore 4.0 prevede due aliquote:
- credito di imposta al 40% per investimenti fino a 2,5 milioni
- credito di imposta al 20% per gli investimenti compresi tra i 2,5 e i 10 milioni di euro
- credito di imposta a zero per gli investimenti tra 10 e 20 milioni attualmente rientranti nell’imperammortamento.
Tuttavia tale incentivo è destinato solo alle imprese. I professionisti infatti sono esclusi da questa misura, mentre con l’iperammortamento erano inclusi.
Il team di Beatreex